Paola Taufer

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Psicologia e natura: un binomio vincente

La psicologia si è da sempre occupata del benessere dell’uomo. L’ecologia si è sempre occupata dell’ambiente esterno senza prendere troppo in considerazione l’essere umano come parte integrante e condizionante dell’amiente e senza riconoscere che anche le dinamiche psichiche possono avere, almeno indirettamente, un’influenza sull’ecosistema.

L’ecopsicologia nasce dall’incontro di due scienze che mettono al centro le profonde connessioni tra la natura umana e il regno della natura, punto di partenza per un nuovo approccio di benessere.

I benefici del contatto con la natura sono molteplici: la wilderness (natura incontaminata) può rappresentare un nuovo setting terapeutico, un’opportunità di riscoperta e valorizzazione degli aspetti più profondi e vitali di ognuno di noi. L’incontro con paesaggi, suoni, colori, spazi diversi favoriscono il rilassamento della mente  e ci mette in contatto con le nostre emozioni.

Camminare, muoversi su terreni variegati, ascoltare, osservare e respirare la natura offre una preziosa opportunità di scaricare le tensioni e dimenticare lo stress per immergersi in una nuova dimensione: un percorso di crescita in cui la persona impara a relazionarsi in modo autentico con se stessa aprendosi alla molteplicità e alla ricchezza del proprio essere.

Nel contempo vi è l’aspetto di benessere del corpo: riprendendo il vecchio detto “mens sana in copore sano”, è orami risaputo che camminare è l’attività fisica che, con ritmi diversi, ognuno può praticare  a tutte le età.

Se a questa aggiungiamo le indicazioni dell’ecopsicologia, ricordandoci che siamo parte integrante del mondo in cui viviamo e che questo mondo merita il nostro rispetto, possiamo davvero scoprire un’inesauribile fonte di benessere nella natura che scopriamo. Ogni forma di vita va ammirata, capita e attraverso la percezione sensoriale (es. percorsi bendati) ci alleniamo a valorizzare tutti i nostri sensi e non solamente la vista, per esplorare le diverse forme di alberi, foglie e fiori.

L’ecopsicologia propone programmi di benessere, ponendo l’importanza della valorizzazione ai suoi tre aspetti fondamentali: libertà, creatività e responsabilità.

Allontananodci dalla compulsione consumistica, riconosciamo a luoghi, piante, animali la dignità e il diritto di esistere al di fuori di una logica di struttamento economico, cercando di riconciliarci con i ritmi e i cicli della natura, con lo scopo di entrare in empatia con il mondo naturale.

Molti studiosi affermano che c’è un legame stretto tra le malattie degli individui e quelle del mondo: quando i bisogni di base (senso di sicurezza, accettazione, affetto, autostima) non vengono soddisfatti vengono poi compensati con sostituti fittizi: eccesso di cibo, alcool, violenza, sesso compulsivo, possesso materiale... L’interazione umo-natura riporta un autentico equilibrio interiore, attraverso un consapevole contatto con corpo, mente ed emozioni, che migliorano anche il nostro atteggiamento verso gli altri, le nostre difficoltà di relazione e la gestione dei conflitti.