La pelle, specchio delle emozioni

La pelle è lo specchio del nostro mondo interno. Se un tempo questo poteva apparire come una congettura discutibile, ora il rapporto mente-corpo, e nello specifico il rapporto tra pelle e psiche, è largamente riconosciuto da medici dermatologi di tutto il mondo.

Cosa fare infatti, con una malattia della pelle resistente alle cure mediche? Capire la sottostante situazione emotiva del paziente e, in collaborazione con uno psicologo, migliorare o risolvere questo disagio, spesso profondo. La patologia dermatologica riconosce, in larga misura, un'eziologia psichica, per cui un numero sempre maggiore di dermatologi trattano le malattie della pelle assieme allo psicoterapeuta.

Ma in che modo la pelle ci parla di come stiamo?

Partendo dal semplice prurito, per passare all'acne, alle verruche, all'eczema e fino ad arrivare a malattie come la sclerodermia, la sindrome di Raynaud e molte altre, parliamo sempre di malattie psicosomatiche. Che non significa – come alcuni credono – che dipendano unicamente dalla psiche, ma che invece sono dermatosi in cui il fattore psicogeno è in diversa misura importante aspetto da inserire nella cura.

Prendiamo ad esempio il semplice prurito: vi è una prima distinzione da fare tra prurito normale e prurito patologico. Se stiamo guidando l'auto e ci dobbiamo fermare al semaforo rosso, tendiamo a darci una grattatina. Il semaforo rosso è frustrante, così ogni situazione che produce frustrazione può innescare il meccanismo prurito-grattamento.

Prurito e grattamento possono derivare da molte emozioni o stati d'animo: imbarazzo, confusione, ansia, timidezza, collera, aggressività. Spesso il grattarsi nasconde proprio modalità aggressive che tendono ad essere celate, ma che avrebbero necessità di essere esternate, seppure in modalità compatibili con il rispetto proprio e altrui.

Se le situazioni invece vengono portate avanti, e non risolte, tendono a cronicizzarsi e allora, per esempio, il sentimento di aggressività che viene respinto perché inaccettabile può evolvere in una prurigo cronica. Il grattamento costituisce spesso una scarica motoria legata ad una situazione emotiva imbarazzante oppure ad un'intensa concentrazione.

Vi è inoltre un aspetto di identificazione: è difficile leggere (o scrivere!) un articolo sul prurito senza darsi una grattatina.. quanti di voi, leggendo questo articolo, lo avranno fatto?