L'amore è un optional?

L'adolescenza è stata descritta come la fase di transizione più complessa e drammatica della vita di una persona, poiché comprende cambiamenti nella fisiologia, nell'aspetto fisico, nello sviluppo cognitivo e nel funzionamento psicosessuale ed emozionale.

L'aspetto evolutivo preponderante è il passaggio dalla fanciullezza all'età adulta che avviene in due fasi: la pre-adolescenza che corrisponde agli anni della scuola media inferiore, cioè dagli 11 ai 13 anni; l'adolescenza vera e propria che va dai 14 ai 19 anni.

In epoca adolescenziale il necking (il toccarsi di tipo sessuale dalla vita in su) e il petting (il toccarsi dalla vita in giù per produrre eccitamento al di fuori del rapporto sessuale) costituiscono un'occasione di conoscenza sessuale circa le aree e le pratiche più eccitanti per sé e per il partner.

Ma sempre più frequentemente molti ragazzi consumano il loro primo rapporto già a 13-14 anni,  senza alcun valore. L'amore è sempre più un optional, il brivido della conquista un accessorio.

Una ragazza su cinque ha il primo rapporto sessuale già a 14 anni. Quasi la metà dei ragazzi, invece, ha il primo rapporto sessuale a 18 anni, età nella quale le fantasie sono spesso legate alle icone femminili proposte da cinema e tv: per il 46% dei diciottenni meglio una notte con una velina che con la propria fidanzata.

NUOVI MODELLI CULTURALI

Negli ultimi decenni i ragazzi hanno avuto a che fare con l'esprimersi di modelli culturali e con la comparsa di vari cambiamenti di atteggiamento nei confronti del sesso che hanno mutato in modo significativo i loro comportamenti.

Dal modello degli anni '50 del doppio standard (il sesso prematrimoniale va bene per gli uomini ma non per le donne)si è passati per la donna a una “permissività, ma solo quando c'è un rapporto affettivo” per giungere oggi alla“permissività anche senza coinvolgimento affettivo”.

Gli adolescenti risultano più precoci e disincantati ma anche sempre meno informati, nonostante con internetsi pensi di poter giungere ad ogni risposta (il problema è che l'adolescente non formula nemmeno le domande).

Come emerge da molti studi contemporanei a un rapporto sessuale precoce non corrisponde purtroppo una maggiore consapevolezza, anzi: c'è poco interesse verso la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e verso la contraccezione. Solo un ragazzo su tre usa il preservativo e molte ragazze sono convinte di non doverlo utilizzare contemporaneamente alla pillola. Risultato: negli ultimi anni è aumentato il numero di aborti nella fascia di età 15-19.

Inoltre, gli adolescenti che iniziano l'attività sessuale molto prima dei loro coetanei più spesso utilizzano anche altri comportamenti a rischio come l'uso di alcoolici e di droghe, non utilizzando la contraccezione nel primo rapporto, avendo più partner sessuali e abbandonando la scuola.
L'ostentata sicurezza dei giovani nasconde in realtà timori e dubbi: gli adolescenti sono spesso ansiosi e insicuri, frustrati, disincantati ed annoiati ed anche la loro sfera sessuale ne risente, tant’è che sono in aumento proprio tra i giovani maschi, problemi quali l’eiaculazione precoce e la disfunzione erettile. Le convinzioni degli adolescenti sono ricche di pregiudizi errati sulla sessualità.

Per questo servono programmi formativi che partendo dalle semplici conoscenze fisiologiche arrivino ad un ambito più prettamente cognitivo: superamento di idee e paure irrazionali, conoscenza degli atteggiamenti e delle aspettative dell'altro sesso, acquisizione di repertori e di abilità sociali in ambito sessuale, etc.

IL PIACERE

Il piacere soggettivamente percepito durante il rapporto sessuale è la risultate di vari aspetti, oltre a quello puramente meccanico riguardante i recettori sensoriali degli organi genitali. L'eccitazione, diversamente da quanto credono molti ragazzi, è il risultato di un insieme di fattori, anche cognitivi come la vista, l'udito, il tatto in tutto il corpo, la situazione, le fantasie, i preliminari, l'assenza di qualsiasi forma di ansia, l'atteggiamento e le aspettative di entrambi e la comunicazione.

E l'ansia sta alla base di molti problemi sessuali, poiché talvolta i giovani vivono il rapporto comeuna prestazione in cui bisogna far vedere quanto si è bravi. Questo porta a disturbi sessualiche, generando nuova ansia, non fanno altro che autosostentarsi, aggravandosi.

Ricordiamoci anche che recenti studi hanno evidenziano come nell’età adolescenziale il cervello sia ancora in formazione e non abbia sviluppato completamente l’area che presiede alla capacità di giudizio.

Gli adolescenti si avvicinano al sesso senza apprendere le tre regole fondamentali del rapporto sessuale: rispetto, attenzione e complicità.

Non solo, ma seguono informazioni frammentate che giungono dai media e dal gruppo dei pari che creano spesso molta confusione, idee contraddittorie e il protrarsi di falsi miti riguardanti il sesso, tra cui l'idea che l'alcool sia uno stimolante sessuale, quando in realtà è una sostanza deattivante, che pertanto – dopo una prima fase disinibitoria – intralcia la prestazione sessuale.

Il giovane utilizza come modello per la propria sessualità quella degli adulti pur non essendo psicologicamente, affettivamente ed emotivamente preparato a viverla. Solo un'adeguata educazione sessuale, frutto di un sereno atteggiamento riguardante la sessualità da parte di genitori, educatori e della società in genere, è in grado di evitare, o almeno di ridurre, le aspettative e le convinzioni errate che portano alla decisione di rapporti sessuali precoci e privi di significato, all'insorgere di ansia, problemi sessuali e i falsi miti che ancora persistono nel pensare comune.