Montagna o montagnaterapia? Ritrovare se stessi nella natura e nel silenzio
/Oggigiorno si utilizza il termine terapia come suffisso per ogni parola: anche la montagna si trasforma in montagnaterapia, ma vorrei fare chiarezza: questo termine si utilizza specificatamente come “approccio a carattere terapeutico-riabilitativo e/o socio-educativo, finalizzato alla prevenzione, alla cura ed alla riabilitazione degli individui portatori di differenti problematiche, psichiatriche, fisiche, emotive e cognitive. Essa ha l’obiettivo di migliorare la salute globale della persona affetta da questo tipo di patologie.”
Quindi meglio parlare in generale di giovamento alla salute in montagna.
La Giornata mondiale della montagna, istituita dalle Nazioni Unite nel 2002, in occasione dell’Anno mondiale delle montagne, ed entrata in vigore nel 2003, è nata con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dell’importanza delle montagne per la salute del pianeta e per il benessere di miliardi di persone.
La montagna fa bene a tutti, perché chiunque di noi sia stato in cima ad una vetta o semplicemente in una malga o in una vallata, ha sperimentato la quantità enorme di benessere psicofisico che i paesaggi, il verde, la natura, l'aria pura e il silenzio hanno impresso e cementato dentro di noi.
Sono quindi una fonte straordinaria per il miglioramento della salute del nostro corpo e per la seraficità della nostra mente.
Eppure, come sostiene Eduardo Rojas-Briales del Dipartimento Forestale della FAO
“Le montagne, che coprono un quarto della superficie terrestre e ospitano il 12% della popolazione mondiale, sono tra gli habitat più minacciati: deforestazione, sfruttamento indiscriminato del territorio, alti tassi di emigrazione, portano - insieme ad attività minerarie e turismo spesso mal gestiti – gravi danni per l’ecosistema.”
Credo che a livello personale ognuno di noi possa fare molto quando vive e si muove in ambiente montano: non distruggere la flora, ma ammirarla, fotografarla e viverne l'essenza in quell'istante. Ammirare gli animali e non provare a toccarli o spaventarli; non lasciare rifiuti, aspetto che dovrebbe risultare scontato, ma che invece abbisogna ancora di fermi moniti, poiché oltre a distruggere il territorio, sono dannosi per gli animali del bosco.
Solo con questi pochi, ma fondamentali accorgimenti, possiamo trasformare la montagna in una grande fonte di benessere che rigenera corpo, mente e spirito, nel rispetto del territorio e di tutte le forme viventi.