Prossima fermata: the end - la terra è sold out

Ultimamente vengo avvolta da pensieri mesti per il nostro pianeta.
Sono immensamente triste perché vedo un mondo che sta per finire, dato che l'ingordigia, la stupidità e l'ignoranza umane hanno superato i livelli di criticità.
Gli haters hanno il sopravvento, sempre più in pochi utilizzano gentilezza, rispetto, sorrisi. E sempre meno pensano al bene comune.
La Terra brucerà, in realtà lo sta già facendo, sotto gli occhi di uomini potenti che pensano solo al loro tornaconto.

Forse loro si sono già preparati un posto su Marte, noi certo non lo sapremo mai.
E periremo per la loro cupidigia, l'ingiustizia sociale ha sempre le sue vittime.

Ma penso a tutte le forme viventi del Pianeta che stiamo distruggendo, ignare e incolpevoli.
Il mondo è loro, lo è sempre stato.
Mondo minerale, vegetale e animale (escluso l'essere umano) sono regni in perfetto equilibrio, anche quando vi sono decimazioni o si sfiora l'estinzione. Estinzione che ora avverrà però per mano dell'uomo, "razza superiore", ma non così tanto intelligente da prevenire l'autodistruzione.

Sono triste per gli innocenti, che se ne andranno via senza capire il perché, lottando inutilmente per la loro pacifica e naturale sopravvivenza.
La Terra brucia, anche laddove vi sono sempre stati territori glaciali, una desolazione per le rare flora e fauna locale, che morirà di stenti. Già tanti ne sono morti così, se non uccisi da umani.

L'istinto insito nel cervello rettiliano è sempre quello di sopravvivenza, chissà in che modo l'evoluzione cerebrale ha portato all'indifferenza verso l'autodistruzione, non sembra possibile, di certo non è logico e sicuramente nessun altro animale, definito inferiore, deciderebbe in tal senso.

Anche quando sentiamo parlar di dissesti idrogeologici, dobbiamo comprendere che non accadono a caso, ma che invece la fame di territori e di proprietà da sfruttare ha portato ad un cambiamento eccessivo dell’ambiente: abbiamo modificato il corso dei fiumi, scavato montagne, distrutto foreste, costruito su terreni instabili e non possiamo poi lamentarci dei danni derivanti da agenti atmosferici.

Povero essere umano, per niente lungimirante, specie aggressiva senza ragioni di autodifesa, amante delle sfide perdenti.
I danni vanno pagati, il conto si sta presentando lentamente, ma inesorabilmente. Speriamo che la prossima razza "superiore", estinto l'uomo, possa esserlo davvero.